Ritratti di animali

Contro ogni tradizione pittorica che vede la figura umana al centro di un ritratto, Saverio Polloni fa dell’animale, selvatico o domestico, il protagonista indiscusso di tutta la sua opera. Quella dell’artista è una scelta anticonvenzionale che però non esclude precedenti nella storia dell’arte: già nel XVII secolo, Fabritius, pittore fiammingo, decise di concentrarsi sulla raffigurazione di un animale domestico, un cardellino incatenato, un soggetto apparentemente semplice ma dalla forte intensità emotiva. La stessa che ritroviamo nelle opere di Saverio Polloni, quella sprigionata dagli occhi dei suoi animali, animati da una scintilla che sembra dare loro vita propria. Nato a Milano nel 1957, Saverio Polloni, assecondando le sue doti nel disegno, si laurea all’Accademia di Belle Arti di Brera. Comincia presto a lavorare come illustratore per importanti aziende italiane e internazionali tra cui Coca-Cola e Barilla, quando ancora la fotografia non veniva utilizzata nel business pubblicitario. Fu a quarant’anni che decise di abbandonare la grafica pubblicitaria per dedicarsi a ciò che più lo appassionava: la pittura. Da allora si è concentrato sulla rappresentazione del mondo animale: tigri, orsi, cervi, scimmie, raffigurati spesso a mezzo busto quasi come se fossero lì per l’artista, pronti ad essere ritratti. Il processo di creazione comincia con lo studio degli animali attraverso più fotografie: volendo cogliere l’animale quasi ammansito, con lo sguardo rivolto verso lo spettatore, l’artista ricostruisce l’animale rifacendosi all’una e all’altra fotografia senza lasciare nulla all’immaginazione. Il suo è un lavoro strettamente scientifico tanto da far pensare che, qualora l’animale assumesse la posizione scelta dall’artista, esso ci apparirebbe esattamente così. La tecnica, che coniuga olio e acrilico è impeccabile, volta a rappresentare ogni dettaglio dei suoi soggetti. Il primo strato di pittura è acrilico per poi continuare con l’olio. Ogni singolo pelo è dipinto singolarmente: questo lascia immaginare quanta pazienza un lavoro di tale portata richieda. Per accentuare ulteriormente la modalità ritrattistica, l’artista sceglie di illuminare i suoi animali con luce artificiale, la stessa utilizzata per gli shooting fotografici. Lo sfondo è tipicamente neutro, con tonalità di colore tenui. Ad essere eseguiti per ultimi sono gli occhi dell’animale: occhi che trasudano un sentimento umano e che fissano lo spettatore. La scelta di rappresentare gli animali a grandezza naturale è poi un’ulteriore prova della maestria dell’artista, fatto che lo porta a lavorare su tele di svariate dimensioni a seconda dell’animale prescelto.

La Galleria d’Arte Portofino presenta una selezione di opere di Saverio Polloni di diverse dimensioni. Le sue opere sono presenti nelle principali collezioni private italiane di arte contemporanea.

Elena Ruscelloni


“Tigre”, cm. 70×120, olio e acrilico su tela